“Dal 1 gennaio 2014 aumenta l’Iva sui prodotti venduti nei distributori automatici. Per finanziare l’Ecobonus anche la pausa caffè sarà più amara. In particolare, l’aliquota passa dal 4 al 10%. E’ così che si aggrava la crisi”. Lo afferma Lucio Pinetti, presidente di Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica aderente a Confcommercio, intervenuto al convegno “Tasse..le cambiamo?” in corso oggi a Roma presso la sede di Confcommercio Rete Imprese Italia.
La nuova normativa (il D.L n.63 del 4/6/2013) prevede, infatti, un aumento dell’Iva sulle somministrazioni di alimenti e bevande attraverso i distributori automatici. “Sorprende – continua Pinetti – come lo Stato abbia voluto colpire 20 milioni di consumatori che, in particolare in questi anni di crisi, grazie al favorevole rapporto qualità prezzo, nel distributore automatico, hanno finora trovato una valida soluzione di acquisto. Ma per adeguare i distributori automatici installati nei luoghi pubblici – circa un milione di macchinette – il settore del vending (30 mila addetti e più di mille imprese) dovrà spendere tra i 30 e i 50 milioni di euro. Inoltre, per sostituire i prezzi occorreranno dai 4 ai 5 mesi, difficile dunque essere pronti per il 1 gennaio prossimo. Auspichiamo che ci sia il tempo e la volontà per rivedere e abrogare questa norma che, altrimenti, colpirebbe le fasce di consumo più deboli”.
L'incremento dell'imposta sui prodotti somministrati attraverso i distributori automatici comporterà un aumento di almeno 5 centesimi sul caffè e le bevande calde, e di circa dieci centesimi sulle bevande fredde e gli snack.
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