Milano, 4 settembre 2013 –“Dal 1 gennaio 2014 aumenta l’Iva sui prodotti venduti nei distributori automatici. Per finanziare l’Ecobonus anche la pausa caffè sarà più amara. In particolare, l’aliquota passa dal 4 al 10%. E’ così che si aggrava la crisi. Non solo dei consumi ma anche occupazionale. Con l’inasprimento dell’imposta infatti sono a rischio centinaia di posti di lavoro se i consumi caleranno”. Lo afferma Lucio Pinetti, presidente di Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica aderente a Confcommercio. “Per questo motivo dal prossimo 9 settembre partirà una campagna per informare i consumatori attraverso un milione di adesivi che verranno affissi su tutti i distributori automatici installati in Italia. Il messaggio è chiaro: l’aumento dell’Iva non è una nostra decisione ma un’imposizione del Governo che, attraverso il D.L n.63 del 4/6/2013 stabilisce l’inasprimento della stessa sulle somministrazioni di alimenti e bevande attraverso i distributori automatici”.
“Sorprende – continua Pinetti – come lo Stato abbia voluto colpire 20 milioni di consumatori che, in particolare in questi anni di crisi, grazie al favorevole rapporto qualità prezzo, nel distributore automatico, hanno finora trovato una valida soluzione di acquisto. Ma per adeguare i distributori automatici installati nei luoghi pubblici – circa un milione di macchinette – il settore del vending (30 mila addetti e più di mille imprese) dovrà spendere tra i 30 e i 50 milioni di euro. Inoltre, per sostituire i prezzi occorreranno dai 4 ai 5 mesi, difficile dunque essere pronti per il 1 gennaio prossimo. Come se non bastasse, se i consumi dovessero subire una flessione allora saremmo costretti a rinunciare alla prestazione di centinaia di dipendenti”.
L'incremento dell'imposta sui prodotti somministrati attraverso i distributori automatici comporterà un aumento di 5 centesimi sul caffè e le bevande calde, e di dieci centesimi sulle bevande fredde e gli snack.