In merito alla notizia pubblicata sul Secolo XIX il 24 maggio, “Gaslini, guerra del caffè in corsia”, Confida, Associazione italiana della distribuzione automatica, contesta con fermezza le premesse da cui muove l’articolo, frutto di una manifesta non conoscenza della realtà economica del settore.
Prima di prospettare l’attività delle imprese come una sorta di “pozzo di San Patrizio”, bisognerebbe andare a leggere i bilanci delle aziende e analizzare gli studi di settore.
Al contrario di quanto riportato, la distribuzione automatica italiana, fiore all’occhiello del made in Italy, sconta oggi momenti di grave difficoltà, determinati da un costante aumento dei costi (materie prime, carburanti, personale, ecc.) e dalla recessione che da diversi anni ha determinato una contrazione dei consumi.
Circa poi l’entità delle offerte presentate per la concessione del servizio di distribuzione automatica presso l’Istituto Giannina Gaslini, è del tutto evidente che queste afferiscano a singole scelte imprenditoriali, per le quali solo le aziende stesse possono fornire tutte le risposte.
L’occasione di questo articolo è però importante per focalizzare l’attenzione su un aspetto fondamentale: purtroppo, e troppo spesso, per esercitare il nostro lavoro e fornire i nostri servizi ci viene chiesta la corresponsione di un ristorno sugli incassi, che alla fine non può che incidere sulla qualità del prodotto o sul prezzo al consumatore finale. Se vogliamo gridare allo scandalo facciamolo verso chi dà per scontato poter chiedere agli operatori della distribuzione automatica soldi per ricevere servizi.
dott. Lucio Pinetti
Presidente di Confida