Hanno superato abbondantemente i 6 miliardi le consumazioni ai distributori automatici nel 2007 (+10,37% rispetto al 2005). Con oltre 2 milioni di macchine installate in Italia, una ogni 29 abitanti, il settore fattura oltre 2,7 miliardi di Euro (+13,78% rispetto al 2005), impiega 34.000 addetti che viaggiano su oltre 17.000 automezzi.
DA VENDITALIA, LA PRINCIPALE FIERA MONDIALE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA LA FOTOGRAFIA DI UN SETTORE IN FORTE CRESCITA CHE CONFERMA LA LEADERHIP MONDIALE
PREMIATO L’IMPEGNO SULLA QUALITÀ E LA VALENZA SOCIALE DEL SERVIZIO
I distributori hanno una diffusione sempre più capillare ed è in crescita il numero di macchine installate in luoghi aperti al pubblico (da 0,5% a 0,8%), anche se la maggior parte sono ancora collocate nei luoghi di lavoro come uffici, fabbriche e aziende (90,1%).
Milano, 21 maggio 2008 – Confida – Associazione Italiana Distribuzione Automatica, nell’ambito della conferenza di apertura di Venditalia, la più importante fiera mondiale della distribuzione automatica, che apre oggi i battenti a Milano e rimarrà aperta fino al 21 maggio (Fieramilanocity – ingresso Porta Scarampo), ha presentato un’anticipazione dello studio congiunturale sul settore. Ne emerge il profilo di un comparto in forte crescita rispetto al numero di consumazioni, al fatturato, alla capillarità della diffusione e, anche, rispetto al numero di persone occupate. In Italia il Vending si è diffuso principalmente in luoghi definiti “protetti” destinati all’attività lavorativa (90%) come uffici, fabbriche, aziende il 5,2% è presente nelle scuole, università e altre comunità, il 3,9% in ospedali e ministeri, solo lo 0,8%, anche se la situazione si sta velocemente modificando, in luoghi aperti al pubblico come stazioni e metropolitane, aeroporti e così via.
“La trasversalità degli ambienti – ha commentato Vincenzo Scrigna, Presidente di Confida – conferma ancora una volta come l’acquisto ai distributori non sia legato solo all’impulso e al bisogno immediato, ma stia anche divenendo un vero e proprio stile di vita. Negli ultimi anni sono aumentati i luoghi di utilizzo dei distributori. Queste macchine sono presenti ormai in un ventaglio sempre più ampio di posti dove la gente si incontra per divertirsi, passeggiare, fare shopping o studiare. L’intera filiera ha lavorato e investito in ricerca e le principali novità saranno esposte in queste 4 giornate. Accanto ai prodotti tradizionali: mono porzioni di snack dolci e salati che appagano le esigenze dello spuntino a metà giornata, si affiancano due innovativi filoni: i piatti pronti e i prodotti freschi. La presenza di proposte di piatti pronti risponde alla necessità ormai diffusa di consumare i pasti fuori casa e in poco tempo senza però rinunciare ad un piatto caldo e di qualità. Parallelamente i prodotti freschi :frutta, insalate, yogurt, panini sono alimenti che fanno sentire il cliente come davanti al frigorifero di casa, in qualunque posto del mondo si trovi. Per poter gestire, conservare e far assaporare al meglio questi prodotti, ci vogliono però macchine studiate appositamente. I fabbricanti di distributori, anche questa volta, hanno risposto prontamente e i risultati si possono già vedere nella nostra vita quotidiana. In fiera saranno presentate le ultime novità tecnologiche che non riguardano solo i prodotti distribuiti, ma anche i sistemi di pagamento, la telemetria e in generale le nuove tecnologie per il settore.”
Dallo studio congiunturale – gli fa eco Giorgio Carletti, Presidente Imprese di fabbricazione prodotti di Confida e Responsabile della Commissione interna che ha elaborato i dati dello studio congiunturale – emerge il quadro di un settore capofila anche in termini di innovazione tecnologica, come testimonia il successo in Italia e nel mondo delle macchine made in Italy. Le nuove sfide ora riguardano i sistemi cash less che non richiedono monete e le nuove frontiere della geolocalizzazione e della telemetria. In 10 – 15 anni il settore ha raggiunto un livello tale che gli consente di soddisfare ogni esigenza per qualsiasi utenza, dalle grandi aziende, fino ai più piccoli uffici. Se prima, infatti, il cliente piccolo era difficilmente raggiungibile per questioni di redditività, oggi la sempre maggiore flessibilità della distribuzione automatica rappresenta il punto chiave di sviluppo. La stessa flessibilità che ci consente di anticipare e di rispondere sempre più velocemente ai nuovi stili di vita e di consumo. Insomma, la tecnologia al servizio dell’uomo in ogni momento della sua giornata lavorativa e non solo.”
Un settore in controtendenza
In uno scenario di generale incertezza economica e di tendenza verso la concentrazione dei consumi, l’offerta della distribuzione automatica mostra in tutta evidenza la sua forte valenza sociale, ponendosi al servizio di quanti lavorano, studiano e passano sempre più tempo fuori casa. Si registra, infatti, un forte aumento delle consumazioni che dal 2005 ad oggi sono aumentate del 10,37%, raggiungendo la quota di 6,3 miliardi di unità. La domanda è composta da oltre 20.000.000 milioni di persone che, anche grazie all’aumento della gamma dei prodotti offerti e alla loro sempre maggiore qualità, scelgono più frequentemente di consumare “automaticamente” dalle cosiddette macchinette. Positiva anche la crescita occupazionale che nel 2007 ha registrato 34.000 addetti, con una crescita di circa 4.000 unità negli ultimi due anni.
Evoluzione comparto per crescita fatturato
Il settore della Distribuzione Automatica (DA) è costituito da quattro tipologie di aziende: imprese di fabbricazione distributori automatici, sistemi di pagamento e accessori, imprese di fabbricazione di prodotti utilizzati dalla DA, imprese di gestione, imprese di servizi e commercializzazione. Esiste un rapporto di forte collaborazione. Non è un caso infatti che, a differenza di quanto avvenga in altri ambiti, l’associazione di categoria rappresenti l’intera filiera. Sotto il cappello di Confida rientrano i fabbricanti di macchine e di accessori tipo sistemi di pagamento che normalmente farebbero parte del settore industriale. Vi rientrano le aziende che producono alimenti e bevande che fanno parte del Largo Consumo alimentare e che spesso sono imprese multinazionali. Vi fanno parte i gestori che rappresentano l’anello di congiunzione e, per certi versi, la peculiarità del comparto. Qui la frammentazione è molto ampia, si va dal piccolo gestore a gruppi enormi che fatturano centinaia di milioni di Euro. È naturale che esista una profonda diversità tra le esigenze economiche, finanziarie e gestionali di queste realtà che hanno come denominatore comune l’interesse a sviluppare questo canale di vendita dalle caratteristiche uniche e particolari. In questo risiede il senso della loro collaborazione.
“Sono sempre di più i grandi nomi del Largo Consumo che decidono di utilizzare questo canale. – ha di chiarato Giorgio Carletti, Vice Presidente e Presidente Imprese di fabbricazione prodotti di Confida e Responsabile della Commissione interna che ha elaborato i dati dello studio congiunturale – e per entrarvi l’unica strada che possono percorrere è quella di offrire un prodotto con caratteristiche di packaging e di conservabilità adeguate. Fondamentale anche la formulazione di un prezzo conveniente e di un buon servizio di trasporto e logistica nei confronti del gestore. Solo così, ossia solo con la collaborazione dell’intera filiera, è possibile garantire al consumatore una offerta di qualità.”
L’aumento del consumo fuori casa
Nonostante i consumi degli italiani risultino essere in calo, quelli relativi alla ristorazione fuori casa vanno in controtendenza, facendo registrare un aumento del 13%. Questo il dato recentemente presentato dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi al Cibus di Parma. Il motivo è da ricercare nel cambiamento delle abitudini alimentari che vedono sempre più gli italiani consumare i pasti fuori dall’ambiente domestico. È in linea con questa tendenza anche il Vending. Il fatturato complessivo del settore è, infatti, cresciuto dal 2005 al 2007 del 13,78% raggiungendo i 2.716,6 milioni di Euro.
L’incremento del consumo di snack freschi
Il secondo focus è sul tipo di consumi. Dal grandangolo della distribuzione automatica si fotografa un’Italia sempre più attenta alla propria alimentazione, sempre più sensibile verso i contenuti nutrizionali dei prodotti, sempre più aperta verso proposte alimentari in linea con la salute. Anche se in questa anticipazione sono disponibili solo i dati aggregati, è certo che la fortissima crescita del consumo di snack sia in termini di volumi che, ancora di più, in termini di fatturato, si debba imputare proprio all’introduzione e alla sempre maggiore diffusione di alimenti freschi come frutta fresca e secca, yogurt e in generale prodotti legati al concetto di salute e benessere.
Capillarità sul territorio italiano
Il primo dato che emerge è la capillarità della diffusione, una macchina ogni 29 abitanti, considerando che il dato ISTAT dei 59 milioni di italiani è comprensivo di neonati e bambini che non acquistano certamente in autonomia. Nel precedente studio che si riferiva all’anno 2005 il parco macchine era composto da 1.731.000 distributori, che nel giro di due anni sono cresciuti del +20,34%, raggiungendo la quota di 2.083.000 unità. Questa crescita esponenziale si deve soprattutto alla diffusione delle macchine per bevande calde da ufficio che hanno registrato negli ultimi anni un vero e proprio boom. Nel calcolo sono considerate soltanto le installazioni in luoghi lavorativi e pubblici, non anche quelle per uso familiare. Tendenza questa che comunque si sta sviluppando parecchio, a fronte della sempre maggiore affidabilità e qualità di questi dispositivi che richiedono sempre meno interventi da parte di esperti.
La leadership mondiale confermata nonostante l’aumento della competizione sui mercati globali
Come risulta dalla presentazione di Catherine Piana, Direttore Generale EVA – European Vending Association e WVA – Worldwide Vending Association, intervenuta alla conferenza di apertura di Venditalia, l’Italia è il maggior produttore europeo di distributori automatici e uno dei principali nel mondo con esportazioni pari a circa il 70% della produzione. L’Italia da tempo è leader mondiale nella fabbricazione di distributori automatici e i dati mostrano la conferma di questo posizionamento anche in presenza di un forte aumento della competitività globale.
“Il grande successo che la DA ha avuto all’estero è dovuto alla professionalità che tutta la filiera ha dimostrato a tutti i livelli. –ha COMMENTATO Vincenzo Scrigna, Presidente di Confida – Siamo di fronte ad un settore che in silenzio è riuscito a costruire una leadership mondiale, siamo di fronte ad un settore che, lontano dalla ribalta, si è concentrato sulla qualità. Con grande umiltà il Vending italiano ha investito, infatti, sulla qualità del servizio e sull’attenzione alle esigenze del consumatore. Posso affermare con orgoglio che il nostro settore è considerato un esempio per i colleghi stranieri. Qui in Venditalia, ad esempio, ospiteremo diverse delegazioni straniere che vengono a studiare il modello italiano. Insomma il concetto del Made in Italy, tanto di cronaca in questo periodo, è veicolabile anche attraverso il nostro settore, attraverso la diffusione delle nostre macchine in tutto il mondo, attraverso i nostri alimenti, caffè in primis, che esportiamo “autoimatiucamente” in tutto il mondo. Lo dimostra il fatto che la più grande fiera internazionale del settore si svolga proprio in Italia. Abituati a sentir parlare di primati negativi del nostro Paese, dovremmo valorizzare al massimo questa interessante eccezione ed è proprio quello che dal 2005 stiamo cercando di fare. Siamo quindi lieti che il pubblico dimostri di apprezzare sempre di più il nostro impegno per la qualità.”
Competizione e ricerca
Per chi vende nell’area in cui la moneta in uso è il dollaro i danni sono stati notevoli. La forte crescita dell’Euro sul Dollaro ha generato un innalzamento dei costi delle macchine nell’ordine del 20%. Di conseguenza si sono notevolmente abbassate le barriere all’ingresso e si è aperta la via ad una forte e più agguerrita concorrenza americana. Le imprese di fabbricazione di macchine targate USA hanno conquistato una maggiore competitività, non tanto in Italia, quanto in Europa, soprattutto dove filiali americane di grandi multinazionali importano macchinari dai costi decisamente concorrenziali sul mercato europeo. La nostra maggiore difesa deriva dalla ricerca. Sono molto ingenti gli investimenti in ricerca in questo settore. A pensarci bene, anche in questo il nostro settore vanta un primato fuori dall’ordinario. Non dimentichiamo poi la capacità unica nella produzione di macchine per il caffè. Ricordiamo ovviamente il forte attaccamento degli Italiani per il caffè, una bevanda che per questo settore ha significato molto, se si pensa che la leadership italiana nella produzione di macchine si deve proprio all’introduzione negli anni Sessanta dei distributori automatici di caffè espresso. Un primato tecnologico che ha consentito di introdurre e di diffondere nel mondo intero i distributori di bevande calde.
La qualità è l’asset primario
Il nostro è un servizio nazionale che fa della capillarità della presenza locale il suo fiore all’occhiello e il suo punto di forza maggiore. – ha commentatoVincenzo Scrigna, Presidente di Confida – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica –Per essere efficace, tempestivo e di qualità, il servizio dei gestori deve essere per definizione capillarmente diffuso sul territorio. Per questo in Confida lavoriamo sull’importanza della collaborazione e dello scambio. L’immagine che viene in mente è quella di una pubblicità di tanti anni fa dove l’insieme di tanti pesci piccoli riusciva a generare l’immagine e la forza di un pesce in grado di mangiare i pesci più grandi e pericolosi. Un caso per tutti è proprio il nostro impegno sul fronte della corretta alimentazione.
L’impegno sulla salute assunto con la carta dei servizi nel 2005
Confida a livello istituzionale sta lavorando da anni sul tema “Dieta e Nutrizione” e sulla prevenzione dell’obesità. A fine 2007, in linea con le azioni degli scorsi anni (“Decalogo della Distribuzione Alimentare per promuovere sani stili di vita nella lotta all’obesità”, Carta dei Servizi per la Salute dei cittadini”, sottoscrizione della “Strategia globale su dieta, attività fisica e salute” dell’ OMS) ha annunciato l’adesione al Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero della Salute, con Confcommercio e altre associazioni della filiera alimentare, per l’attuazione del programma interministeriale “GUADAGNARE SALUTE – RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI”. A livello locale diverse istituzioni, quali la Regione Lombardia, la Regione Emilia Romagna unitamente alla Provincia di Cesena e Forlì, la Provincia di Roma, le Aziende ASL di Modena e del Veneto hanno richiestola collaborazione di CONFIDA nell’ambito di progetti sperimentali finalizzati a rendere disponibile al consumo un gamma di alimenti più ampia, senza prendere le distanze dai prodotti più tradizionali del vending. L’obiettivo è quello di distribuire automaticamente un’ampia e bilanciata gamma di tutte le tipologie di alimenti, in linea con le richieste provenienti dal mercato. Per citare alcuni casi: “Ogni giorno scegli la salute” Ausl di Modena, “Nutrivending – Distribuzione Automatica di Alimenti e Promozione della Salute” Regione Veneto, "Ortocircuito – più frutta e più verdura"Regione Lombardia, “Argentovivo: la distribuzione automatica mette al centro la salute” Provincia di Parma, "Frutta Snack MelaMangio con gusto" Provincia Forlì-Cesena.
“Tutti gli alimenti sono “salutari” se vengono utilizzati nelle giuste quantità o meglio se si sa scegliere la “porzione” adatta e/o compatibile con il benessere. – ha dichiarato il Professor Carlo Cannella, Presidente INRAN – Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione –Altrimenti, se mangiamo troppo, anche l’alimento più salubre diventa causa di soprappeso e obesità. Ecco perché nella piramide dello stile di vita italiano (www.piramidealimentare.it) vengono indicate le “quantità benessere” di cibo e di attività fisica. Nella selezione degli alimenti da offrire nel distributore automatico (DA) bisogna tener conto di queste considerazioni per consentire al consumatore di soddisfare la sua necessità di un consumo di cibo dettato dalle esigenze più varie: dal crampo di fame, alla gratificazione del consumo d’impulso. Il DA in effetti consente la fornitura di bevande calde e fredde e di porzioni di cibo senza limiti di orario e può essere posizionato in prossimità dei luoghi ove se ne registra la necessità di consumo. Il DA è perciò un’apparecchiatura ormai necessaria che non soddisfa solo la fornitura di cibo e/o bevande ma che svolge anche una funzione sociale, oltre a garantire una elevata sicurezza d’uso e di servizio per la completa automazione del processo di conservazione e di distribuzione.”
Un appello alle pubbliche amministrazioni
Ad oggi il parametro che condiziona maggiormente il rapporto tra gli enti pubblici e la distribuzione automatica è la gara d’appalto. La Pubblica Amministrazione per installare un servizio di DA deve ricorrere alla gara d’appalto. Questo spesso però genera gare al ribasso focalizzate sui prezzi che non sempre rispettano i requisiti minimi in termini di standard qualitativi. Il valore aggiunto della DA risiede proprio nell’offerta di un servizio di qualità. Si tratta di una modalità pericolosa che può andare a discapito della salute dei cittadini e, purtroppo, anche dell’immagine dell’intero settore.
I capitolati d’appalto, uno dei risultati evidenti della carta dei servizi
I distributori automatici fanno ormai parte del costume sociale del nostro Paese sia per la capillarità della loro diffusione, sia per la molteplicità delle situazioni d’uso. L’elaborazione delle linee di indirizzo per i capitolati d’appalto nel settore del Vending si è inserita all’interno di un percorso di promozione della salute ben più ampio e risponde perfettamente alle linee guida delineate nel Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, nel Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 e nei relativi Piani Regionali. La stesura delle Linee di indirizzo per i capitolati d’appalto nel settore della Distribuzione Automatica ha voluto essere uno strumento che permette di valutare in modo trasparente l’acquisizione del servizio di vending in qualsiasi esercizio pubblico e privato, in termini di bilancio complessivo, includendo cioè nel “contratto” anche aspetti sociali, nutrizionali e l’utilizzo di energie riconvertibili. Nel documento redatto, l’anno scorso, si sottolinea come sia possibile contribuire alla promozione di valori ormai primari della nostra società, quali l’attenzione al rapporto alimentazione-salute, alla valorizzazione delle produzioni alimentari locali e alla tutela dell’ambiente. Attraverso questo documento si attesta il distributore come mezzo di promozione della salute, consentendo l’accessibilità a prodotti freschi, provenienti da agricoltura biologica, anche di origine locale. In tal modo è anche possibile tutelare l’ambiente, assicurando distanze più brevi tra il luogo di produzione e quello di consumo, riducendo l’inquinamento e aumentando la sostenibilità del servizio.
Scopo principale del documento sui capitolati è quello di favorire la diffusione di una cultura della prevenzione e della promozione della salute e di corretti stili di vita. Si tratta di una proposta che si rivolge alle Pubbliche Amministrazioni, per superare le logiche di un beneficio economico immediato e per dotarsi di uno strumento che definisca i termini dei bandi di gara, che dovranno essere adattati alle esigenze delle singole realtà. Rispondere ad un bisogno sociale, garantendo la salute del cittadino, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo verso l’eccellenza nella qualità del settore.
Curiosità storica
I primi 10 distributori automatici sono stati installati a Milano nel 1946 per la vendita della Coca Cola, la bibita “sbarcata” in Italia insieme ai marines l’anno precedente. Alcuni imprenditori italiani si appassionarono immediatamente alla novità e iniziarono la produzione di gettoniere e di veri e propri distributori automatici “made in Italy”. Nel 1961 viene prodotto il primo distributore completamente italiano e l’anno successivo la Faema, già sinonimo nei bar di caffè espresso, decide di entrare nel mercato. La rivoluzione in Italia avviene proprio grazie a questa azienda che immette sul mercato una macchina per la somministrazione di caffé espresso. In un Paese che stava vivendo un periodo di crescita e di euforia queste aziende pioniere e le imprese di gestione sempre più numerose inventano e diffondono in Italia un nuovo stile di consumo, il concetto di “pausa che ristora”.
I NUMERI DI VENDITALIA 2008
269 espositori, di cui il 14% stranieri provenienti da 14 paesi diversi, di cui 5 extra europei, 20.000 metri quadrati di esposizione, attesi oltre 10.000 visitatori sono i numeri che confermano VENDITALIA 2008 essere la fiera internazionale di maggior prestigio per il Settore. Quest’anno l’internazionalità di VENDITALIA è sottolineata anche dalla presenza, all’ingresso della fiera, di un punto di accoglienza per i visitatori internazionali, gestito dalle Associazioni Europea (EVA) e Mondiale (WVA).